Il libro soci de La Proletaria arriva a registrare le prime dieci donne
2 marzo 1945
La cooperativa di consumo La Proletaria è nata il 26 febbraio 1945. I trenta soci fondatori erano tutti uomini. Nei quattro giorni successivi – e cioè dal 27 febbraio al 2 marzo – si registrò la prima “ondata” di adesioni, che portò la base sociale a salire fino a poco più di 800 membri. Tra costoro si registravano anche dieci donne.
Si trattava di Ada Pagnucci, operaia, Maria Soffici, impiegata, Angiolina Innocenti, operaia, Pia Fedelina Fedi, atta a casa, Maria De Felice, insegnante, Bruna Dal Canto, impiegata, Fedora Giovannetti, atta a casa, Iva Vichi, operaia, Caterina Fabbri, casalinga, e Adelinda Trivella, operaia. I loro nomi, ricavati dal libro soci, sono meritevoli di essere menzionati e ricordati perché prime «eccezioni» in un mondo altrimenti tutto maschile. Nella mentalità diffusa dell’epoca era il capo-famiglia a gestire le questioni di lavoro, economiche e politiche del nucleo famigliare, e tra queste rientrava anche l’adesione alla cooperativa di consumo.
Di lì a pochi mesi la prassi cambiò, e le donne – che poi erano quelle che facevano la spesa e gestivano la dispensa – divennero socie con molta più frequenza; a cavallo fra gli anni quaranta e cinquanta erano già alcune migliaia, e in varie famiglie di Piombino e dintorni sia il marito che la moglie erano iscritti. Alla luce di questa considerazione, le dieci donne sopra menzionate furono delle involontarie apripista di una tendenza sempre più dirompente.
- Befana dell'UDI ai bambini poveri, ca. 1949
- Raccolta di firme per la petizione "Pace e lavoro", 1952
- Congresso UDI, 1953
La Fondazione Memorie Cooperative sta portando avanti una ricerca sulle donne nella cooperazione di consumo in area tirrenica, che si completerà nel corso del 2015. Storicamente ispirate a valori progressisti, le cooperative sono state luoghi che più delle imprese convenzionali hanno visto una maturazione e una crescita del ruolo femminile nel mondo del lavoro. Attraverso i documenti conservati nell’Archivio storico di Unicoop Tirreno, si vuole cercare di mappare questo genere di evoluzione all’interno della Proletaria e delle altre cooperative di consumo limitrofe.
Si prenderà in considerazione tutta la componente femminile che ha animato queste compagini, dalle donne che svolgevano funzioni operative nei punti vendita e negli uffici amministrativi, fino a quelle che hanno ricoperto ruoli dirigenziali o hanno fatto parte del consiglio di amministrazione, senza trascurare la base, che ha visto proprio in tante socie giovani, meno giovani e pensionate l’anima più attiva e più sociale della cooperazione di consumo tirrenica.
Pur se alle dieci iscritte della prima ora che sono state prima menzionate non può essere attribuito un particolare e specifico merito, se non quello di essere andate pioneristicamente contro una tendenza generale, è oggi importante individuare nella loro figura il punto di partenza per un percorso di progressivo coinvolgimento delle donne nella base sociale della Proletaria, poi di Coop Toscana Lazio e infine di Unicoop Tirreno.